martedì 28 luglio 2015



Nati per Leggere
 Leggimi subito, leggimi forte
Dimmi ogni nome che apre le porte
 Chiama ogni cosa, così il mondo viene
Leggimi tutto, leggimi bene
Dimmi la rosa, dammi la rima
Leggimi in prosa, leggimi prima.
 Bruno Tognolini

LE PROPOSTE DI QUESTA SETTIMANA

In questo post vorrei  dare spazio ad alcuni  libri che sono le prime letture per i bambini che hanno  scoperto la lettura, quelle che il bambino è già in grado non solo di leggere autonomamente, ma che può anche rielaborare insieme all’adulto creando un momento di comunicazione, di relazione e quindi di crescita.
In questo primo approccio alla lettura, il bambino non sempre mostra interesse particolare per un genere specifico, ma di certo è attratto dal mondo animale, dalla natura e dalla scienza e si  incuriosisce davanti ai libri che insegnano qualcosa.
Nei bambini di 6 anni  che stanno scoprendo  il piacere di leggere, ho notato una particolare predilezione per le serie con lo stesso personaggio, che può essere un bambino o  un animale il quale vive situazioni a volte paradossali a volte identificative, create con lo scopo di far superare alcune paure, imparare ad affrontare pericoli e sostenere emozioni, o semplicemente per capire i comportamenti da tenere a seconda delle situazioni,  scoprire da solo come funzionano le cose

  

   

In questo momento di crescita personale, in cui si sentono grandi 
perché “SANNO LEGGERE”, i bambini trovano divertente la 
Serie che ha come personaggio una nuvola.

La Nuvola Olga con l’inseparabile uccellino Ugo, risolve tutti i problemi con una bella pioggia rinfrescante. Sono storie semplici ma che  hanno la capacità di attirare l’attenzione dei bambini in un modo che  noi adulti stentiamo a comprendere affrontando  aspetti di vita quotidiana in maniera divertente e accattivante. Questo genere di libri si presta alle personalizzazioni e le modifiche, così dalla storiella di poche pagine può venire fuori chissà cosa…




        

Molto amate anche le avventure di Giulio coniglio e dei suoi amici che affrontano gli argomenti più svariati, il mondo dei numeri, della scienza, della cucina, le abitudini quotidiane, le regole da seguire.
Le storie di Giulio Coniglio, sono state utilizzate anche per la realizzazione di progetti interdisciplinari nella scuola primaria in quanto, specie la serie dedicata alle stagioni, consente ai bambini un’ osservazione diretta dei fenomeni naturali, della realtà circostante e gli guida a cogliere le modificazioni dell’ambiente naturale, i suoni, i colori e gli odori. Inoltre permette loro di vivere in maniera semplice l’atmosfera delle emozioni e della gioia delle feste; di conoscere gli animali che a primavera si risvegliano dal letargo e sarà utile per comprendere le relazioni tra i mutamenti del clima e le trasformazioni nelle abitudine, nell’abbigliamento, nei giochi. Saranno stimolati anche a individuare gli aspetti che caratterizzano la stagione estiva assumendo informazioni che riguardano l’ambiente marino e gli aspetti gratificanti delle esperienze di contatto con l’acqua.


Una serie molto popolare in Inghilterra è “ELMER L’ELEFANTINO VARIOPINTO dell’autore David McKee  scrittore britannico e illustratore, soprattutto di libri e animazioni per bambini.
 
Elmer è un elefantino, un personaggio fantastico che si accorge di essere l’unico multicolore in un mondo di elefanti grigi. Elmer  con le sue avventure accompagnerà  i bambini aiutandoli a cogliere la bellezza delle diversità di ciascuno di noi e  a saperla cogliere come risorsa da condividere con gli altri attraverso relazioni autentiche. Ogni bambino è “ricco”, portatore di potenzialità, di originalità, di storia e di memoria, è bambino attivo, costruttore delle proprie relazioni e conoscenze, necessita di un percorso che risponde ai bisogni dei bambini stessi. ( Indicazioni Nazionali).


ALTRE INTERESSANTI PROPOSTE PER I PIU’ PICCOLI
Dalla Biblioteca di Narbolia arrivano nuovi e interessanti suggerimenti di  prime letture:
     
La gallina Giacomina ha messo su famiglia con il suo grande amore, Willy il galletto. 
Ora è nato un piccolo pulcino e Giacomina lo porta a spasso, orgogliosa come tutte le mamme.


In classe di Leopoldina ci sono bambini e bambine di tutti i colori, bambini che qualche volta bisticciano, ma in fondo sono amici, tanto amici che, quando uno viene ingiustamente punito, cercano di farla pagare all'odiosa maestra. Ma il bambino medita vendetta, e porta in classe le polverine magiche di sua nonna...


Pietro è a casa con lo zio Ugo, che è noiosissimo e pensa solo a dormire. Pietro però non si perde d’animo: si arma di lente di ingrandimento e si lancia in un’avventurosa esplorazione… chi l’avrebbe mai detto che le narici dello zio fossero in realtà le tane di due terribili draghi?

L'INTRAMONTABILE    GIANNI   RODARI



Le favole dove stanno? 

Ce n'è una in ogni cosa: 

nel legno del tavolino, nel 

bicchiere, nella rosa. La 

favola sta lì dentro da 

tanto tempo e non parla. 

E' una bella addormentata 

e bisogna svegliarla"

martedì 21 luglio 2015

I  LIBRI :  PANE QUOTIDIANO
“ I BAMBINI  PENSANO    GRANDE”
 di Franco Lorenzoni.

Il programma televisivo di approfondimento culturale, “ Pane quotidiano”  del palinsesto di Rai tre, condotto dalla giornalista Concita De Gregorio, ha percorso anche questa stagione televisiva un viaggio  con tappe quotidiane, alla scoperta dei fatti, delle storie, dei libri che cambiano il paese. In questo interessante quanto emozionante percorso si è avuto modo anche di conoscere i protagonisti e le motivazioni che si delineano a volte silenziose, altre ridondanti, dietro agli eventi,   alle storie semplici o complicate,  raccontate con entusiasmo e passione .  Ascoltare la voce degli autori, spesso  cauta e intrisa delle medesime sensazioni provate  nello scrivere il proprio  racconto,  è stato di certo un momento di arricchimento per il pubblico nello studio, ogni giorno diverso e speciale, studenti di licei, università, accademie d’arte e musicali,  attenti, e protagonisti con le loro domande curiose e osservazioni critiche.


E’ in una di queste rubriche che Franco Lorenzoni, maestro elementare di un paesino dell’Umbria, coordinatore della Casa Laboratorio di Cenci, (Amelia),ha presentato un suo libro, dal titolo “ I bambini pensano grande”, in cui racconta la sua avventura pedagogica  basata sulla meraviglia della scoperta.


E’ il diario di una anno di scuola,una storia sentimentale di un rapporto lungo e intenso che finisce dopo un intero ciclo elementare. E' la fine di un'avventura che il maestro ha vissuto con i suoi alunni per ben cinque anni, raccontata con l'amore caldo di un maestro che già avverte quanto quei bambini che ha "custodito"gli mancheranno. Un ciclo che si chiude, la tappa finale  di   un viaggio durato cinque anni   in cui  ciascuno allievo è stato protagonista di una ricerca  e di un apprendimento cooperativo, di  un percorso comune  in cui hanno cercato di dare forma al mondo, e in cui lui ha assistito a tante prime volte per i suoi bambini.
Nell'accostarsi ai grandi temi e ai grandi linguaggi della vita, dalla filosofia al teatro, i bambini di Lorenzoni ripercorrono l'evoluzione della cultura umana, facendoci capire che i bambini sono piccoli, ma possono pensare in grande.

QUESTE   LE PAROLE  CHE  MEGLIO  PRESENTANO  IL  LIBRO, LE SUE:
«Ho desiderato raccontare un anno di vita di una quinta elementare del piccolo paese umbro dove insegno da molti anni perché ascoltando nascere giorno dopo giorno parole ed emozioni, ragionamenti, ipotesi e domande, che emergevano dalle voci delle bambine e dei bambini con cui ho lavorato per cinque anni, ho avuto la sensazione di trovarmi di fronte a scoperte preziose, che ci aiutano ad andare verso la sostanza delle cose e verso l’origine più remota del nostro pensare il mondo».

PERCHE’ INSEGNANTI E GENITORI DOVREBBERO LEGGERLO ?

Perché contiene indicazioni concrete per un insegnamento innovativo, in cui l'ascolto diviene importante per dare dignità ai pensieri dei bambini  ai quali va sempre restituito ciò che pensano delle cose, ricordando che, proprio in questo periodo della loro vita, essi incontrano ogni cosa  sempre una prima volta. Nel diario, la spontaneità dei bambini diviene  poesia,  ma allo stesso tempo non vi è l’esaltazione del mondo incantato dell’infanzia. Infatti il maestro affronta con loro temi e argomenti  forti ma frequenti, come la perdita, la malattia,l'esclusione, il disagio, e ne discutono parlandone, dando voce alla gioia e al dolore, ritenendo che è importante   dare sempre un senso a ciò che accade intorno a loro. Significativa quanto toccante, è la parte in cui i bambini della scuola vivono con estremo dolore la drammaticità della scomparsa di uno di loro, un qualcosa che  spesso coinvolge da vicino. Così, il maestro, dopo lunghe meditazioni personali e collegiali, su come trattare questo lutto, per riuscire a rielaborarlo e conviverci, racconta loro niente di meno che il Mito della caverna di Platone ( vi invito a rileggerlo).
In seguito, gli conduce  in una caverna e intorno ad un fuoco,  uniti dal medesimo dolore, esternano i loro sentimenti, rielaborando ciò che il mito ha suggerito  . Riescono così a portar fuori la loro vulnerabilità imparando a stare dentro la sofferenza e a viverla perchè comunque nessun adulto può farlo per loro.  Con il  suo intenso lavoro di registrazione dei vari momenti vissuti con i suoi alunni nel corso dell'anno scolastico, l'autore vuole sottolineare non solo che ai bambini deve essere restituito  sempre ciò che essi dicono e fanno sotto diverse forme, ma soprattutto  che essi sono in grado di misurarsi in cose grandi. Anche il teatro per esempio, per lui è una scuola di vita e mi ha colpito    la definizione di uno dei bambini: "il teatro è come essere in due mondi; sei te, sei quello che sei e quello che non sei". Questo rivela il senso della crescita insieme alla consapevolezza che comunque hanno bisogno dei grandi per diventare grandi; hanno  bisogno di noi, insegnanti, genitori, educatori, che devono riuscire a portare fuori da ognuno, se stesso educandoli alla  vulnerabilità,alla bellezza e  all'attesa.
  Continuo con le parole di   Giuseppe Bagni   dalla rivista INSEGNARE:              
Il  libro di Lorenzoni mi ha fatto capire a fondo le sue parole: la difficoltà di affrontare un giorno di scuola sapendo che se sbagli non ci sarà più un giorno identico in cui potrai rimediare. Rifare per fare meglio. Ogni volta che Franco esce di classe è un "dopo la scuola" che si colora come un prima del giorno di scuola successivo. Quello in cui riprendere il già detto per dirlo meglio, rimediare alla risposta impaziente data all'alunno, riprendere la ricerca della chiave giusta per scardinarne le resistenze ed entrare in sintonia. Per conquistarsi uno spazio accanto a lui. Tutti gli insegnanti sanno che la storia della scuola è anche quella della ricerca del modo per aprire i sacchetti di plastica in cui si sigillano tanti alunni per attraversare incontaminati il tempo della scuola. Quanta fatica per fare a brandelli quei sacchetti! Quante strade provate prima di trovare quella giusta.  Questo travaglio che toglie il sonno, Franco Lorenzoni non perde tempo a dichiararlo, ma sceglie di testimoniarlo facendone una chiave implicita di lettura del libro. 
I percorsi nelle scienze, nella storia, nell'arte; l'uso del teatro per capire e immedesimarsi; le conversazioni collettive da dove nascono frasi di un'intensit
à sorprendente (i bambini pensano grande..) che sono un testo nel testo, sono gli elementi che tutti insieme fanno la scuola di Franco e scandiscono il crescere dei suoi bambini. Colpisce in particolare la poesia di alcune pagine che attraverso poche immagini forti riescono a racchiudere il senso di settimane di lavoro. Un modo di scrivere non solo bello ma anche estremamente efficace.



domenica 19 luglio 2015



LEGGERE!!! CHE  PASSIONE!!!



I bambini che amano leggere e appassionarsi alla carta stampata che profuma di sogni, che arricchisce  la mente e incanta  l'animo di emozioni, riescono sempre a trovare il tempo per meravigliarsi,  il luogo in cui isolarsi, il modo per vivere la storia che scivola tra i capitoli.
Che sia un classico o una lettura attuale, un fantasy o una saga, un giallo o una narrativa, una fiaba moderna o datata, l'estate è la stagione della lettura.


Oggi intendo proporre due generi letterari per fascia d'età, un classico e una lettura fantasy:

  • per i bambini di  6/7 anni, l'intramontabile
  • "CIPI'", di Mario Lodi,  un testo di narrativa diventato un classico della letteratura per ragazzi, capace di coinvolgere i bambini attraverso le emozioni delle prime scoperte.

  • Cipì è un passerotto un pò birichino che fin dalla nascita dimostra una grande curiosità per il mondo. Dapprima imprudente e sventato, impara a sue spese a essere saggio e ragionevole. A crescere e a maturare lo aiutano, insieme alle avventure cui va incontro, tanti personaggi ora buoni ora cattivi: la passeretta Passerí, un gatto, un gufo, una margherita, ma anche il sole, le nuvole, il vento." 




Come genere  FANTASY, un avvincente intreccio di emozioni 
proposti dall'autore Kate Di Camillo,

  • Un  paio di secoli fa, si intrecciano vari destini: un ragazzo, un mago, una piccola orfana, un vecchio soldato malato, una sfortunata gentildonna e... un'elefantessa ancor più sfortunata. Tutto ha inizio quando, durante uno spettacolo a teatro, il mago invita sul palco una gentildonna e fa un incantesimo per farle comparire sulle ginocchia un mazzo di gigli. Purtroppo, però, invece dei fiori fa comparire un'elefantessa che piomba sulla povera gentildonna, fracassandole le gambe e lasciandola paralizzata a vita. Nella città di Baltese vive anche un ragazzo, Peter Augustus Duchene, insieme al vecchio soldato Vilna Lutz, un tempo amico di suo padre, morto in una delle tante battaglie del momento. Peter ha perso anche la madre e la sorellina Adele o, almeno, così gli hanno raccontato... Peter, però, nutre dubbi riguardo alla morte della sorella che, infatti, vive nell'orfanatrofio della città. "





  • per la fascia d'età 8/10,  una  lettura classica dell'autrice Selma Lagerlof, un'insegnante elementare che inventò questa storia per affrontare la geografia con i suoi alunni.
  • Nils è un ragazzino tutt'altro che esemplare, sempre pronto a prendersi gioco degli altri. Ed è proprio la sua impertinenza a metterlo nei guai, quando si fa beffe della minuscola statura di un potentissimo gnomo: detto fatto, la piccola creatura gli getta un incantesimo che lo fa diventare non più grande di un topo! Ma non tutto il male viene per nuocere, perché adesso Nils vivrà avventure che la "gente grande" può soltanto sognare, volerà su tutta la Svezia sul dorso di un'oca selvatica e imparerà anche il valore dell'amicizia, della compassione e della solidarietà, virtù che forse, un giorno, gli restituiranno le sue vere dimensioni. 



Come Fantasy, ho trovato interessante il romanzo dell'autrice 
Silvana De Mari,



una favola che racconta la realtà attraverso la lente della fantasia affrontando tematiche attuali sulla violenza, sulla discriminazione e sulla bassa alfabetizzazione  delle bambine rispetto ai bambini. 

Leila, undici anni, comincia le medie in una nuova scuola, con nuovi compagni che sembrano sempre vestiti a festa. Lei, che vive con la madre in una casupola al limitare della zona delle paludi e arriva da una scuola elementare considerata di serie B, nella nuova classe viene emarginata e umiliata. Ma Leila è intelligente, ha voglia di imparare, è ottimista e non si fa piegare. Nel frattempo il dottor Rossi, il veterinario di un paese vicino, ha perso Favola, una splendida basset-hound tricolore che un giorno piomba a casa di Leila e le cambia la vita. In tutto questo, misteriosamene, fa la sua comparsa uno striminzito e sofferente gatto dagli occhi d'oro...


Passiamo infine, a qualche suggerimento per i più grandi,  i ragazzi di 11- 12 anni. Come classico,il romanzo di J.Verne, animato da personaggi bramosi di libertà in una sfida avventurosa verso l'ignoto con una finestra aperta alla fiducia nel progresso scentifico. Infatti   l'autore, era stato  capace di prevedere alcune grandi scoperte tecnologiche del xx secolo, come i sottomarini, gli elicotteri e il volo nello spazio.

Una serie di misteriosi incidenti colpisce le navi da guerra di mezzo mondo. Il professor Arronax con il servitore Consiglio e il fiociniere Ned Land si imbarcano su una fregata per indagare sul caso. La ricerca li porterà a imbattersi in una verità altrettanto sconcertante: in realtà, il mostro marino è un incredibile 'vascello' nascosto negli abissi. Qui, conoscono il suo inventore, il Capitano Nemo, e inizia una lunga esplorazione sotto i mari...


Come  Fantasy, invito i ragazzi alla lettura del suggestivo racconto
dell'autore P.D. Baccalario,


I genitori di Beatrice sono partiti per l'America e la ragazza è stata affidata a suo zio Glauco, proprietario di una libreria antiquaria nel cuore di Torino. Passare le giornate in mezzo a volumi polverosi non è il massimo... Ma quando Audrey, un'algida donna dall'accento francese, e Zakhar, un collezionista di libri dalle origini misteriose, mettono piede nelle loro vite, Beatrice e suo zio vengono coinvolti in una caccia al tesoro senza sosta. Quello che Zakhar sta cercando, infatti, è il Vocabolario della Lingua dei Re, il linguaggio universale più antico del mondo. Chi lo parla ha la capacità di ridurre in suo potere chi ascolta. Glauco e Beatrice dovranno impedire che lo spietato collezionista realizzi il suo piano... Prima che sia troppo tardi!


BUONA  LETTURA   A TUTTI!!!

venerdì 17 luglio 2015




L'IMPORTANZA  PER I BAMBINI DI LEGGERE  I CLASSICI DELLA LETTERTURA  

  

Se la scintilla non scocca, niente da fare:
  non si leggono i classici per dovere o per rispetto, ma solo per amore” .
- Italo Calvino-


Genitori, insegnanti, bibliotecari, animatori, ognuno di loro ha un modo proprio di accompagnare il bambino ad approcciarsi  alla lettura affinchè divenga una passione, un'esigenza. Ciascuno cercherà di   rendere l'esperienza efficace,piacevole, indimenticabile e diversa, come diverso sarà  l'incontro che il giovane lettore svilupperà.
Per gli adulti, come sostiene Giuseppe Pontiggia,la lettura di un classico è dettata dall'importanza e dal valore di quello che esso ci dice, dai valori espressi in cui noi stessi ci riconosciamo.
La ricchezza del contenuto e la forma perfetta, rendono un romanzo classico un testo senza tempo.
E per i bambini? Dovremo orientare le loro scelte, o lasciare che essi si accostino inconsapevoli ad un'opera che il tempo e i lettori hanno fatto GRANDE? Vademecum teorici potremo trovarne, ma occorre sempre ricordare che ciascun bambino ha i suoi tempi, i suoi ritmi, il proprio vissuto; le sue modalità di accostarsi ad un genere letterario piuttosto che ad un altro non è mai slegato da questi aspetti.
Penso non esista un momento ideale che sia uguale per tutti; ciascun ragazzo con la  sua maturità, con gli stimoli differenti che lo rendono unico, troverà da solo il momento giusto per immergersi in un genere che comunque segnerà la sua vita da lettore.  Ma penso anche che ci voglia comunque sempre un imput, un invito, una semplice presentazione e allora chi, meglio di un genitore e di un insegnante, può cogliere il momento in cui il proprio figlio, il proprio alunno,è " pronto" a far propria una lettura classica?  Sulla base di una conoscenza personale, diviene semplice affrontare  insieme  la scelta di un libro  piuttosto che un altro. Pertanto, l'età rimane puramente indicativa, non una regola. Ho avuto modo di constatare che i bambini si appassionano molto alla lettura, mettendoci oltre che il cuore anche la mente, quando scoprono che il libro che cominciano  a leggere  è indicato per una fascia di età   superiore ai loro anni. Si sentono maggiormente gratificati nel leggerlo e con attenzione scorrono gli occhi tra le righe, voltano con trepidazione le pagine cercando avidamente le ragioni, i momenti o  semplicemente i fatti che rendono quel determinato racconto adatto a bambini più grandi di loro. 

Un ultimo aspetto che voglio sottolineare, che i pedagogisti ritengono importante per un avvicinamento ai Classici, è quello di non presentare ai ragazzi, vecchie edizioni dalle pagine ingiallite e ruvide,  con  caratteri  quasi obsoleti e sopratutto con uno stile linguistico che potrebbe risultare incomprensibile....questi vanno bene nello scaffale dei ricordi della nonna.... Oramai le case editrici propongono svariati adattamenti fedeli alla versione originale ma con un'espressione letteraria più fruibile che lasciando  intatta la struttura utilizza un linguaggio maggiormente accessibile alle nuove generazioni.


Ritengo  un vantaggio dare ai bambini l'opportunità di leggere un Classico in quanto essi possono ritrovare nei personaggi aspetti della loro  personalità, nell' intreccio della  trama, valori condivisibili o meno, nello sviluppo della storia, possono idealizzare o razionalizzare esperienze d'amore o di dolore, di verità o menzogna. Questo vivere il Classico, diviene strumento per allargare il proprio orizzonte e arricchire il proprio universo di conoscenze  fornendo nuove capacità di comunicazione anche con esseri diversi. E tutto trova una dimensione valida universalmente quando, in età matura si decide di riprendere in mano un classico letto in gioventù per una rilettura che diventa una lettura di scoperta.


"Si dice classico quel libro che non ha 
mai 
finito di dire quel che ha da dire".







CI  RITROVIAMO PRESTO PER ALCUNI SUGGERIMENTI  SU TESTI CLASSICI DA PROPORRE AI RAGAZZI ...DAI SEI...AI DODICI ANNI...




mercoledì 15 luglio 2015








LETTURE  IN VACANZA

"Ogni giorno entra in un bambino tutto ciò che  v' è di più bello e tutto ciò che v'è di più triste al mondo".

Le vacanze dalla scuola per i bambini equivalgono a momenti di spensieratezza, di gioia e distacco da tutto ciò che direttamente e indirettamente ad essa gli riconduce. Ogni anno a giugno, il solito dibattito...compiti si, compiti no.   Quì le correnti di pensiero sono controverse e  vanno da quelle che sostengono  l'utilità di tenere la mente allenata dedicando qualche ora delle lunghe giornate al colorato libro delle vacanze, a quelle che invece ritengono fondamentale il bisogno del bambino di orientare i suoi pensieri e i suoi interessi verso quegli orizzonti sconfinati che, nei mesi estivi, diventano campi scuola, colonie al mare o in montagna, corsi di sopravvivenza, settimane dai nonni o semplicemente beato ozio   nel giardino di casa o nel comodo divano.
Ma, ovunque ci si ritrovi a trascorrere questi lunghi mesi, attesi e  spesso noiosi, un buon libro diviene sempre... UN GRANDE COMPAGNO DI VIAGGIO......Insostituibile complice di voli fantastici e insieme reali che rendono il momento in cui lo si inizia a vivere, unico e insostituibile.

PER QUESTI MOMENTI AVREI ALCUNI SEMPLICI SUGGERIMENTI.  
  • Cominciamo dai più piccoli ( bimbi di sei - sette anni) che si stanno affacciando alla grande finestra aperta verso il mondo della lettura. Per loro ho pensato ad un  libro dai toni leggeri e divertenti,della  scrittrice Lidia Ravera, la quale oltre a scrivere per i ragazzi, ha collaborato alla stesura  di numerose sceneggiature per film e serie televisive. Il libro ha come titolo " Il paese all'incontrario". Una descrizione divertente e minuziosa da sembrare quasi reale, di un paese in cui tutto va alla rovescia.....Vi anticipo solo che i vecchi vanno a scuola e i bambini governano.....
  • Per i più grandicelli ( andiamo verso gli otto- nove anni), che amano il mistero, il giallo e vogliono vestire i panni dell'investigatore, trascorrendo attimi di suspense tra le pagine fitte di intricati enigmi da risolvere, suggerisco " Le avventure della mano nera"  una serie di libri che hanno come protagonista la banda della Mano Nera, dello scrittore  tedesco Hans Jurgen Press per altro disegnatore di fumetti e caricature.In ogni pagina un mistero da risolvere, in ogni disegno un segreto da scoprire. 
  • Ai ragazzi più grandi che si apprestano a cominciare un nuovo percorso scolastico con l'ingresso nella scuola Secondaria di Primo Grado, ma anche per coloro che già la frequentano, azzardo una lettura un pò più impegnata,   una fiaba moderna che affronta una realtà che spesso i bambini incontrano e inconsapevolmente vivono  con le loro idee e i loro  pensieri.   Il libro dello scrittore sardo Francesco Enna, commediografo e scrittore per l'infanzia, consulente pedagogico di riviste e giornali, studioso di favolistica popolare tradizionale e per finire Dirigente Scolastico, è " Danin d'Argento. Il bambino di porcellana". Affronta in maniera divertente e poetica  l'universo dei tanti bambini che soffrono di autismo, unificando in un'unica storia le vicende di alcuni ragazzi  nati con una personalità contrastante, misteriosa e insieme triste e affascinante. Strutturata in maniera efficace, il racconto consentirà di certo ai ragazzi un particolare momento di riflessione sui problemi della diversità.
  • VORREI CONCLUDERE QUESTO MOMENTO INSIEME
  • con le parole del critico Antonio Faeti riguardo all'incanto di questa storia: " Il libro è di quelli che uno come me tiene e terrà sempre vicino a sè. Racconta per i bambini , l'autismo infantile, e, di questo cupo labirinto doloroso, sa dire anche la trasparenza, l'incantata finezza. Libro pedagogicamente civile, libro necessario, libro come non si sospetta facilmente che ne esistano"!

martedì 14 luglio 2015


PERCHE'  SONO IMPORTANTI I PROGETTI DI LETTURA NELLA SCUOLA PRIMARIA

Spesso la lettura a scuola  viene vista unicamente come  


attività funzionale e strumentale, un obbligo che, come tale, 


il bambino non apprezza affatto. Gianni Rodari diceva: il verbo 


leggere non sopporta l'imperativo!!

Il trucco  nel trasmettere "il bisogno ed il piacere della 


lettura" sta proprio nel permettere che l'incontro tra 


bambino e libro sia spontaneo e non forzato, né da genitori,  


né da insegnanti. Si tratta piuttosto di indirizzare le capacità 


innate di ogni bambino e fargli fare una scelta guidata ma 


autonoma. 


Tra i bisogni formativi che gli insegnanti della scuola Primaria si pongono come priorità da soddisfare nei propri alunni, vi sono  principalmente  quelli relativi alla lettura:   far nascere e crescere il bisogno di leggere, inteso come necessità di entrare in sintonia con un mondo sconfinato, come una fonte inesauribile di parole, pensieri e sentimenti, è una necessità avvertita quasi come un diritto che deve essere concesso al bambino.
Personalmente penso  che un grande successo per l'insegnante sia, riuscire  a rendere gradualmente consapevole il bambino, che      AMARE LA LETTURA.....E' PURA  MAGIA. 
L'obbiettivo rimane quello di accompagnarlo a possedere la chiave che apre all'universalità della mente e dello spirito attraverso l'incantato mondo delle parole che si combinano in frasi e poi in storie stimolando la riflessione, l'emozione, la memoria, l'esperienza e la comunicazione.



Nascono con queste idee e con queste speranze, tutti i progetti, i percorsi di lettura, i laboratori che insegnanti, dirigenti, esperti del settore, bibliotecari e animatori, idealizzano, mettono su carta e applicano nelle classi con entusiasmo e motivazione  affinchè i destinatari fruiscano di queste buone iniziative divenendo    APPASSIONATI  LETTORI.
Ma non è sempre semplice. Proporre un progetto di lettura, che sia animata o personale, che sia un classico della letteratura o una delle ultime novità narrativa di qualsiasi genere letterario, equivale a pensare a valide motivazioni che rendano la proposta valida ed efficace. Il progetto proposto, insieme alla scelta del libro da far conoscere, deve iniziare come esperienza piacevole, che nei vari momenti diverta il bambino stimolando non solo la sua fantasia, ma potenziando anche la sua creatività, il suo spirito critico e la necessità di confrontarsi  giungendo così ad apprezzare il piacere di leggere liberamente e ampliare la propria cultura a contatto con il libro.




LEGGERE PER CONOSCERE MEGLIO SE STESSI E IL MONDO CHE CI CIRCONDA






Libri, tanti libri, libri diversi, conosciuti, nuovi, accattivanti, colorati, misteriosi, reali, divertenti, malinconici:tanta scelta, più probabilità di trovare ciò che può appassionare il bambino che si approccia al meraviglioso e magico universo della lettura dove troverà il modo per far propri quei meccanismi per  capire la vita intorno a lui e sopratutto conoscere meglio se stesso.
Oggi possiamo dire che tante occasioni di conoscenza  vengano date al bambino dalle numerose opportunità offerte dalla teconologia. La forte attrazione prodotta dai media, in particolare  TV e rete, è oggi giorno incisiva e determinante nel catturare la loro attenzione, con conseguenze positive sul piano della diffusione della conoscenza. Questo aspetto però, difficilmente gli permette di coglierne i molteplici limiti sul piano relazionale e sull'acquisizione di una coscienza critica.
Ragion per cui, noi come insegnanti e ancor prima come genitori, dovremo divenire abili conoscitori di validi strumenti che consentano un giusto equilibrio tra il mezzo e i suoi fruitori.