martedì 28 marzo 2017


Capita spesso, a ciascuno di noi, di incontrarne uno. Sono quei sassi inutili e tondeggianti che al loro interno nascondono tesori di cristallo colorato, se si sa come aprirli...sono i GEOIDI. 



2 aprile 2017: Giornata Mondiale della consapevolezza sull'Autismo
Domenica 2 aprile è la “Giornata mondiale per la consapevolezza dell’Autismo”. In questa data simbolica, scelta nel 2007 dall’Assemblea Generale dell’ONU, tutto il mondo si tinge di blu, colore collegato all’autismo, in quanto “tinta enigmatica, che risveglia il desiderio di conoscenza e di sicurezza, come spiegarono i promotori della giornata stessa, motivandone la scelta.
Ogni anno, infatti, i più importanti monumenti, o luoghi simbolo, in ogni parte del mondo, vengono illuminati di blu: dal One World Trade Center di New York alle Cascate del Niagara.


Esistono diversi libri volti a spiegare l’autismo, storie vere o di fantasia, tutte efficaci e adatte a  chiarire cosa significa vivere accanto ad una persona che porta con sé una storia di vita particolare.   Esistenze spesso ancora segnate  da  una  sottile linea che va dall’ignoranza del non conoscere, al  pregiudizio di opinioni preconcette capaci di far assumere atteggiamenti ingiusti. 


Girovagando tra articoli di riviste didattiche e siti editoriali, ho scoperto l’esistenza di una particolare casa editrice con un nome  dal simbolismo eccezionale, “UovoneroEsiste dal 2000 e pubblica testi per piccoli e grandi allo scopo di promuovere  la conoscenza e il rispetto delle disabilità. Libri che raccontano  storie semplici, vere o verosimili  e propone libri con rinforzi 
comunicativi per bimbi con difficoltà cognitive. 



Tre sono le collane che si distinguono in:
 (collana Pesci Parlanti); libri che raccontano varie forme di disturbo da parte di chi lo vive in prima persona .
(Collana  I raggi ) libri che aiutano gli altri a capire e accettare chi è diverso.
(Collana  I geodi ) libri  dedicati in particolare a persone con autismo per sviluppare le autonomie personali.


L'unicorno triste. Un'altra bellissima storia per raccontare l'autismo.
Disegni semplici e colorati, nati da una progetto di tesi di un giovane illustratore autistico.
Potrete ascoltarla a questo indirizzo.


https://youtu.be/fm2au4dIzgU

domenica 5 marzo 2017



OTTO MARZO, 
            letture al femminile per esplorare,
            imparare e sognare senza limiti!
                              

Storie della buonanotte per bambine ribelli
Good Night Stories for Rebel Girls “.
-         -  C’era una volta una bambina che amava le macchine e amava volare;
-         -  c’era una volta una bambina che scoprì la metamorfosi delle farfalle..

100 esempi di forza e coraggio al femminile, per tutte le donne, grandi e piccole, 
che puntano sempre in alto. 100 donne straordinarie che hanno cambiato il mondo, 100 favole per sognare in grande!


                Le autrici di questo interessante libro sono due ragazze molto intraprendenti: Elena Favilli , giornalista-imprenditrice,  laureata in Semiotica all'Università di Bologna con studi  al Digital Media a Berkeley in  California. Francesca Cavallo  autrice e regista di teatro. Esperta d'innovazione sociale, ha fondato “ Sferracavalli “, festival internazionale d'immaginazione sostenibile. Insieme si sono trasferite a San Francisco credendo  fermamente nel  loro progetto startup di giovani imprenditrici,  creando un’azienda  che lavora sul web proponendo il progetto del loro libro ricercando finanziamenti tra chi trovava interessante l’idea tanto da investirci somme di denaro. In Italia il progetto è  stato apprezzato ma non ha avuto molti finanziamenti.
Il primo finanziamento contava 600 mila dollari ricevuti da investitori italiani e americani.

La nascita di questo libro racchiude un progetto che è esso stesso l’animo del libro: ISPIRARE LE BAMBINE A ESPLORARE, IMPARARE  E SOGNARE SENZA LIMITI.
Il progetto nasce  giorno dopo giorno con il pubblico: le ragazze presentano le prime storie nella  newsletter del loro sito internet , ascoltano il  feedback dei lettori, inserendolo nella versione finale. Così  sono state scelte le 100 protagoniste delle storie: dalla pittrice Frida Kahlo, alla regina Elisabetta I d’Inghilterra, alle sorelle Brontë, fino alla tennista Serena Williams.
Il volume contiene 100 biografie di donne famose: 100 favole per sognare in grande raccontate con stile semplice. Sono artiste, scrittrici, scienziate, sportive che lottano per affermare la propria personalità, da Rita Levi Montalcini a Michelle Obama.

Ciascuna storia è illustrata da una illustratrice diversa proveniente da diversi  angoli  del mondo, una vetrina delle migliori cento illustratrice del nostro tempo: una splendida unione tra grandi storie di donne esaltate dal lavoro meraviglioso di altrettante artiste che creano ogni giorno.

«Sono tutti personaggi realmente esistiti, come Maria Sibylla Merian, la scienziata tedesca che nel diciassettesimo secolo è partita con la figlia su una nave per andare nel Suriname, in Sudamerica, dove ha scoperto la metamorfosi delle farfalle — dice Favilli —. Oppure quella di Hatshepsut, la primissima faraona egiziana, vissuta molti secoli prima di Cleopatra: nessuno la conosce perché, nonostante il suo fosse stato un regno molto florido, dopo la sua morte tutte le sue tracce furono distrutte. Si cercò di cancellarne la memoria per evitare che incoraggiasse altre donne a cercare il potere. Infine ci sono storie di persone viventi, in modo che le bambine possano avere esempi più vicini. Come quella, epica e piena di ostacoli, di Serena Williams. O della nuotatrice siriana, che è arrivata in Grecia trascinando una barca piena di persone per le ultime centinaia di metri e che ora si allena per poter gareggiare alle Olimpiadi nella nazionale dei profughi».


Il successo ottenuto, prima con la pubblicazione del libro in lingua inglese, in seguito tradotto in dodici lingue, conferma la considerazione delle ragazze riguardo alla necessità di esporre le bambine a una narrazione diversa della femminilità che vada oltre la narrativa tradizionale delle fiabe in cui la principessa, in costante pericolo viene salvata dal coraggioso cavaliere.
Valutando gli esiti di recenti studi riguardo al fatto che le ragazze, fin dalla scuola media iniziano a perdere fiducia in se stesse, forse è davvero importante proporre  già dagli otto anni, letture in cui le protagonisti femminili non siano vittime di stereotipi di genere, relegate in ruoli di secondo piano, o interpreti di parti da innamorata, mamma, donna in pericolo.

Per le due ragazze, la scelta di rivolgersi alle bambine attraverso le storie di queste grandi donne, ha anche uno sviluppo  personale legato al settore in cui lavorano, ancora strettamente legato alla figura maschile : quello tecnologico all’interno del quale esse si sono confrontate incontrando non pochi ostacoli . Attraverso questa scelta intendono dimostrare che l’innovazione non può essere tale se tiene fuori metà della popolazione.

….sognate più in grande, puntate più in alto, lottate con più energia. 
E, nel dubbio, ricordate: avete ragione voi..


mercoledì 22 febbraio 2017

LEGGERE    A   CARNEVALE!! 


DALLA LETTURA  ANIMATA ALLA RECITAZIONE!

I  brevi dialoghi tra i personaggi tradizionali della commedia dell’Arte, pensati per le recite scolastiche, sono anche degli ottimi strumenti per esercitare la lettura in modo divertente. Far leggere  a ogni bambino solo la voce di un personaggio, è uno stimolo per  tutti gli altri a seguire il testo mentre legge il compagno. In questo modo,   nella lettura a voce alta, si migliora la capacità di cogliere l’intonazione e l’espressività data dai segni di interpunzione e dal contenuto del testo stesso. E’ inoltre una bella attività di ascolto reciproco.


Scegliere e  leggere un libro  per i bambini non è una cosa scontata : il tema affrontato, il numero delle pagine, la presenza o meno di illustrazioni, il carattere e la luminosità della scrittura, il linguaggio fruibile e accattivante, la presenza di vari personaggi, la descrizione dei luoghi, l’alternarsi delle vicende, l’atteso finale, sono elementi fondamentali per far si che un libro susciti emozioni che rimangano nel tempo.


Leggere un libro è come entrare in uno spazio sconosciuto, una dimensione nuova ma che si desidera scoprire e vivere: riga dopo riga, pagina dopo pagina, dal momento iniziale della storia  fino a  quello finale, è tutto un incalzare di vicende da far proprie, affinché  chiudendo l’ultima pagina,  ci si possa sentire più ricchi dentro.



Ai bambini però, piace tanto anche METTERSI IN POSIZIONE DI ASCOLTO, essere uno spettatore  di storie, un osservatore di gesti e atteggiamenti , un uditore attento di suoni, voci ed emozioni.
Chiunque legga per un bambino, deve conquistarsene la fiducia e coinvolgerlo  attraverso una lettura che non sia solo espressiva ma anche affabile e comunicativa.

L’adulto che legge per un bimbo, genitore, insegnante, educatore, deve suscitare un ascolto attivo.  Il suo tono di voce, la modulazione e l’enfasi che danno vita alla storia, la sua espressività nel differenziare il ruolo dei personaggi, la capacità di colorare la voce con i volumi delle emozioni, sono motivazionali per infondere nel bambino un senso di sicurezza e rendere piacevole l’ascolto. Ma allo stesso tempo LA LETTURA  ANIMATA deve aiutare i bambini a sviluppare capacità importanti  per capire il mondo intorno a loro. 

Questo sarà poi riportato dal bambino nella  lettura personale: tutto avviene prima osservando e poi imitando.  L’ ascolto della lettura espressiva e animata è quasi oggetto di imitazione per i bambini che poi fremeranno dalla voglia di leggere ad alta voce cercando di entrare nella storia e suscitare in chi li ascolta, ciò che essi per primi  hanno provato ascoltando. Le prime volte l’imbarazzo sarà più forte della voglia di mostrarsi pronti a leggere e  allora le parole si fermeranno tra i denti inciampandoci sopra, arpionandosi al palato da dove non riusciranno  ad uscire.
Il colore, che i bambini  intendono  dare alla voce del personaggio, arrabbiato, gioioso, deluso, spaventato, disgustato sembrerà loro ridicolo, così come, accentuare il tono della narrazione  di un fatto terrificante, sussurrare appena la lettura melodiosa di un evento dolce, suscitare l'ilarità in un racconto umoristico, suonerà ai loro orecchi fuori luogo e pesante.
Pian piano però,  toni, espressività, gesti, parole, atteggiamenti, verranno assorbiti fino a diventare parte del loro  essere e saranno loro a chiedere di interpretare, anzi quasi “RECITARE” che, letteralmente vuol dire “ citare due volte”, ovvero “ripetere” che è quello che i bambini fanno già in maniera del tutto spontanea e naturale.


Quale periodo più del Carnevale, si presta a parlare di recitazione? 

Attraverso quest’ antichissima attività, si scopre  la capacità e il bisogno che i bambini hanno di esprimere tante loro emozioni, che in poco tempo riescono a far proprie per risultare credibili.
Avere il coraggio di esporsi non è solo un volersi  “esibire”, ma è anche la dimostrazione della forza di sapersi e volersi mettere in gioco per divenir consapevoli del valore dell’altro: dare voce ai pensieri di un'altra persona, mettersi nei panni dell’altro, consente loro di entrare non solo in relazione con il prossimo ma li rende anche maggiormente attenti a osservare se stessi e i propri atteggiamenti.
Il teatro, sia esso commedia o tragedia è un mondo ricco di fantasia , immagini, gioco, colori, musica, movimento, curiosità e meraviglia: un vero nutrimento per l’anima.

lunedì 23 gennaio 2017

Dar parole alla Memoria

capire le parole e il loro potere per rendersi conto che è possibile utilizzarle per il bene come per il male.
Dal sito del MIUR
“Scuola e Shoah è una iniziativa voluta dal MIUR in seguito all'istituzione del "Giorno della Memoria". Ricordare è un dovere morale prima ancora che istituzionale, affinché gli errori del passato siano un monito per il presente ed il futuro. In questa sezione vengono messe a disposizione informazioni e approfondimenti sul tragico evento che ha segnato la storia del ‘900”.

Con una legge del 20 luglio 2000, la Repubblica italiana ha istituito il Giorno della Memoria e nel primo articolo riconosce il 27 gennaio come data simbolica per "ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati".

Chi è felice farà felici anche gli altri, chi ha coraggio e fiducia non sarà mai sopraffatto dalla sventura.                                           ANNA FRANK

Tre storie particolari,
tre libri meravigliosi che offrono messaggi importanti e spunti di riflessione: tre libri per tre diverse fasce d’età, per raccontare gli orrori della guerra, ma per ricordare che nell’uomo albergano anche sentimenti di altruismo, coraggio e  profonda generosità.

Per i più piccoli, già dai 5/6 anni,       LA PORTINAIA APOLLONIA

….Ma allora le fiabe non raccontano sempre la verità. Forse anche una strega certe volte può salvare un bambino….

Splendidamente illustrato con tavole di grande valore artistico ed espressivo che consentono al bambino di entrare quasi all’interno della storia; la struttura del testo lineare e semplice, sembra quasi suddivisa in sequenze descrittive e riflessive che guidano il bambino a un approccio lucido e immediato, ma allo stesso tempo di forte impatto.
Vincitore nel 2005 del  premio Andersen come miglior albo 0/6 anni del  super premio Andersen come miglior libro dell’anno, narra la storia di  Daniel, un bambino ebreo, che vive solo con la madre perché il padre è fuggito per evitare la deportazione e per raggiungere i “soldati buoni”, quelli che cacceranno via i soldati cattivi.
La guerra, la discriminazione razziale, il pregiudizio, le vie di fuga, il valore delle cose, sono i temi forti che la storia di Daniel vuole spiegare ai bambini con la semplicità del linguaggio delle fiabe mantenendo ferma sempre la VERITA’.


Per i più grandi, dai 9/10 ANNI,   NON DIRE DI ME CHE HO FUGGITO IL MARE

..”Cosi cercavo di trattenere quel ricordo il più possibile, fino a quando non fuggiva lontano e riaprivo gli occhi e un po’ mi vergognavo e non dicevo niente a Marta , di come avrei voluto essere ancora bambino..”

Un classico romanzo d’avventura per ragazzi, scritto dall’autore cagliaritano Alberto Melis, che affronta uno spaccato poco conosciuto dello sterminio ebraico, ovvero quello relativo alla tragedia dei cittadini italiani di fede  ebraica  discriminati e deportati.
Ambientato nel corso dell’ultima guerra mondiale su un’immaginaria e sperduta isola nel golfo di Genova, è la storia dell’incontro tra due ragazzini e un deportato ebreo evaso da un campo di concentramento che si nasconde in un vecchio faro. Una storia intrigante sin dalle prime pagine, un racconto misterioso a  tratti ironico  a tratti commovente. La nascita di una bella amicizia tra ragazzi che si evolve anche con le domande che i protagonisti si pongono prendendo coscienza di ciò che accade intorno a loro. Anche in questa storia, la ricerca della verità è un po’  il filo conduttore che lega i rapporti, la ricerca  della verità che i ragazzi scopriranno, renderà liberi.
Il titolo, un po’ curioso, si rifà al verso di una poesia che Tusitala , ( Robert Louis Stevenson- autore dell’Isola del tesoro), scrisse per suo padre; il libro  è dedicato alla piccola Sissel Vogelmann, una bambina di otto anni che venne deportata e morì ad Auschwitz.

 Per i ragazzi dai 12 anni in su,              STORIA  DI UNA LADRA DI LIBRI

Più conosciuto come “ LA BAMBINA CHE SALVAVA  I LIBRI”, il romanzo di Markus Zusak racconta una storia dolce ricca di metafore e similitudini, ma anche crudele al tempo stesso, come tante in quel difficile periodo.  Un racconto denso di speranza , animato dai sogni che la protagonista vive utilizzando i libri come strumento di salvezza.
Una storia commovente, nella Germania della seconda guerra mondiale, dove una bambina di 12 anni, riesce a far vivere il dramma attraverso i suoi occhi e i suoi libri.
La particolarità del romanzo sta nella voce narrante: LA MORTE che racconta la vita difficile della protagonista dalla morte del fratellino all’affido a una nuova famiglia, alla nascita della sua passione per i libri in un periodo in cui la censura cercava di soffocare qualsiasi libertà,  e lo fa con una voce non cupa o tetra, ma quasi poetica e ironica. Dal primo libro trovato sulla neve, inizia l’incontro della ragazza con il mondo delle parole il cui potere è capace di un’infinità di cose, per prima cosa  l’utilizzo per il bene e per il male. Una scoperta che le consentirà di compiere SCELTE IMPORTANTI, che mai avrebbe potuto fare prima di tenere fra le mani un libro, aprirlo e viverlo.  
                   

giovedì 12 gennaio 2017


La memoria è il diario che ciascuno di noi porta sempre con sé.“
                                                                                                 Oscar Wilde 


             


                                       CARO  DIARIO,  AMICO SILENZIOSO

Dall’emozionante e storico  “Cuore” all’entusiasmante  “Diario di una schiappa”, passando per il drammatico “Diario di Anna Frank”,  l’ esilarante “Giornalino di Gian Burrasca”,  ai più moderni diari di Angelo Petrosino con la sua “Valentina” all’esemplare “Libro di Alice”, all’originale e stimolante “ Caro Diario ti scrivo”  alla dolcezza dell’amicizia del Diario di Primavera”
di Roberto Piumini, alle memorie della moscovita Nina che vede svanire i suoi sogni a causa del regime,  nel  “ Diario di Nina”:  la letteratura per ragazzi offre molteplici storie raccontate sotto forma di diario. Un’espressione narrativa che
offre interessanti scambi emotivi relazionali attraverso una condivisone di affetti e sentimenti che nella nostra realtà frenetica dominata dai social, si rivelano particolarmente utili.
I tempi, le pause, le riflessioni, i ricordi, l’esigenza di condividere, sono alcuni aspetti che caratterizzano un DIARIO  con la triplice funzione di tenere traccia delle idee e dei pensieri che giorno per giorno possiamo avere, di  esplicare uno sfogo interiore
 e  di accendere la creatività:  come forma narrativa, quella del diario è la più spontanea considerando che chi scrive lo fa quasi esclusivamente per se stesso.

ECCO  ALCUNI  INTERESSANTI  SUGGERIMENTI  PER  FAR  CONOSCERE  AI  BAMBINI  E  AI RAGAZZI,  UNA  FORMA  ESPRESSIVA  CLASSICA E UTILE  PER   ARRICCHIRE  ANCHE  IL PROPRIO  STILE  DI  SCRITTURA   E PER  PRENDERE  CONSAPEVOLEZZA  CHE…
Spesso, il foglio bianco, in cui si possono annotare emozioni ed episodi che non
sbiadiscono, possono soddisfare uno sfogo, un bisogno di comunicare e di essere ascoltati.


Età di lettura : da 9 anni.
  • ·        Dal diario di una bambina troppo occupata, di Stefano Bordiglioni
  • ·        Diario in corsa, di Chiara Carminati.
  • ·         Dal diario di Tommaso, di Vanna Cercenà.
  • ·        Le pagine segrete di Arianna, di Erminia Dell’Oro.
  • ·        Cara Carl@, di  Anna Lavatelli, A. Vivarelli.
  • ·        Diario di una casa vuota, di Beatrice Masini.
  • ·        Caro diario, perché ho sempre fame?  Di Susie Morgenstern.
  • ·        Ascolta il mio cuore, di Bianca Pitzorno.
  • ·        Diario di La, di Roberto Piumini.
  • ·        Diario di una misteriosa scomparsa, di Silvia Roncaglia.
  • ·        Caro Hamid, di Anna Russo.
  • ·        Mi piaci così, di Francesco Gungui.



domenica 13 novembre 2016




IL DIRITTO DI ESSERE BAMBINI

Da  OLIVER   TWIST,  E  ROSSO  MALPELO  A
IQBAL  MASIH
Bambini   senza  paura
Allora  come  oggi. Molte cose non sono cambiate.
L’unico modo per far valere  i diritti è: leggerli, conoscerli, interpretarli e parlarne!!

               Dalla  Convenzione dei  diritti dei bambini:
art. 29Lo scopo della tua istruzione è di sviluppare  al meglio la tua personalità, i tuoi talenti e le tue capacità mentali e fisiche. L’istruzione deve prepararti a vivere in maniera responsabile e pacifica in una società libera, nel rispetto dei diritti degli altri…
art. 32. Hai il diritto di essere protetto dal lavorare in luoghi e condizioni che possono danneggiare la sua salute o impedire la tua istruzione.

              
                      
Con Charles Dickens in Inghilterra e  Giovanni Verga in Italia,  nella seconda metà dell’800 nasce il romanzo sociale per denunciare  piaghe molto forti come la crudeltà, la violenza, la fame e la mancanza di opportunità nei riguardi dei bambini.  Le violenze fisiche e morali ancora oggi sono più che mai diffuse anche nei paesi progrediti, come testimoniano tante cronache e articoli di giornale.

Non è necessario essere o credere di essere un super eroe per fare cose grandi.  Spesso basta semplicemente portare a termine con dedizione e impegno il proprio lavoro, superare le paure con grande forza d’animo e determinazione nell’agire, avere senso civico, volontà di vivere in armonia con la natura e con le persone, credere nell’amicizia perché  insieme ai veri amici è più facile diventare coraggiosi per affrontare un progetto, essere buoni  che significa anche essere giusti, essere furbi e orgogliosi.

Gran parte di queste qualità , di questi modi di agire e pensare  li troviamo splendidamente incarnati nei  due protagonisti dei romanzi dell’ottocento: l’intraprendente Oliwer Twist, fuggito dall’orfanatrofio vive per le strade di Londra cavandosela con piccoli furti e ruberie, vittima di un padrone che sfrutta le doti abili e intellettive dei bambini vaganti dei sobborghi londinesi; il coraggioso  Rosso Malpelo,” un brutto ceffo torvo, ringhioso e selvatico”. Un ragazzo solo, emarginato che si abitua a vivere in un deserto di affetti trovando un pò di conforto  nel  ricordo del  padre.  Sfruttato nella cava di “ rena rossa”, in una Sicilia tormentata dalla durezza delle condizioni di vita e di lavoro, Rosso Malpelo è un ragazzo che vive ai margini, che si presenta come " un brutto" per mascherare la sua tristezza, ma che tuttavia riesce a essere caritatevole e partecipe della sofferenza di chi sta peggio di lui.
Storie sempre attuali quella del piccolo Oliwer e di Rosso se pensiamo che oggi più di un milione di bambini lavora ancora nelle cave o si trova in altre situazioni lavorative di sfruttamento.
Non sono storie che appartengono solo al passato se pensiamo anche al piccolo Iqbal Masih, il bambino pakistano, che nei recenti anni novanta, da lavoratore schiavo, si è trasformato in un piccolo audace sindacalista ribellandosi  al suo padrone: per dodici ore , dall’età di 5 anni, lo teneva legato per  farlo lavorare al telaio.1rupia, 55 lire la sua paga, per morire a 12 anni ucciso da un colpo di fucile sparato da un assassino rimasto ignoto.

nessun bambino dovrebbe impugnare mai uno strumento di lavoro. Gli unici strumenti di lavoro che un bambino dovrebbe tenere in mano sono penne e matite.



I protagonisti del  romanzo di Dickens e di Verga,  sono diventati anche soggetto della sceneggiatura cinematografica,  strumento di comunicazione educativa e didattica  indispensabile  nella scuola:  il cinema narrativo ha un notevole valore come arte visiva ma anche come mezzo per far passare e fissare l’apprendimento attraverso le emozioni suscitando reazioni empatiche che consentono di ragionare sulla formazione di modelli, comportamenti atteggiamenti . I  film aiutano a riflettere su se stessi, sugli altri , porsi interrogativi, introdurre problemi e illustrare argomenti.
Conoscere attraverso la LETTURA E LA NARRAZIONE CINEMATOGRAFICA, è indispensabile oggi per denunciare lo sfruttamento dei bambini privati dei diritti primari, una piaga che può regredire con la consapevolezza di essere dinanzi a un problema dell’intera società
Gli anni sono trascorsi dai tempi di Oliwer , di Rosso Malpelo e un po’ meno dalla morte di Iqbal, e forse si avverte una maggior presa di coscienza nei riguardi di situazioni drammatiche  , tuttavia nel mondo sono ancora tantissimi i bambini che vengono sfruttati, costretti a lavorare tante ore al giorno in condizioni impensabili privati di ogni tipo di dignità e libertà, di ogni sorta di diritto. In  Asia impiegati nelle cave, nelle miniere, nei laboratori tessili e nelle aziende di giocattoli, in Africa sfruttati soprattutto nel settore agricolo, in Sud America impiegati nelle piantagioni, nelle miniere e nelle fabbriche di abbigliamento. In tutto il mondo lo sfruttamento minorile è illegale ma esiste.