“In questo momento storico - ha dichiarato Anthony
Lake, Direttore generale dell’UNICEF - tutti noi abbiamo la
responsabilità di trovare nuove strade per affrontare le sfide che non abbiamo
ancora vinto, per raggiungere i bambini che non siamo ancora riusciti a
raggiungere”.
20 NOVEMBRE:
§ GIORNATA
INTERNAZIONALE DEI DIRITTI DEI BAMBINI
- DIRITTI E FAIR PLAY
“LIBERI TUTTI”!
10 SCRITTORI RACCONTANO I DIRITTI DEI BAMBINI
Dieci
scrittori , dieci illustratori, dieci favole moderne per raccontare l’essere
umano come soggetto di DIRITTI.
Il 20 novembre si celebra in tutto il mondo la Giornata
internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza per ricordare il giorno in cui nel 1989
l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite adottò il trattato sui diritti
dell’infanzia e dell’adolescenza.
Ricordare questa data con iniziative e attività nelle scuole, significa rendere
i ragazzi e le famiglie consapevoli del rispetto che si deve al bambino il
quale è il soggetto di quei Diritti e in
quanto tale deve essere messo nella condizione di comprenderli appieno; nonostante
vi sia un generale consenso sull'importanza dei diritti dei più piccoli, ancora
oggi molti bambini e adolescenti, anche nel nostro Paese, sono vittime di
violenze o abusi, discriminati, emarginati o vivono in condizioni di grave
trascuratezza.
Sin dalla scuola dell’Infanzia è utile comunicare ai più piccoli i principi
sanciti dalla Convenzione sui Diritti dell’ Infanzia e dell’Adolescenza,
attraverso parole semplici, disegni e illustrazioni accattivanti.
Per dar voce ai bambini e ai loro diritti
spesso violati,
10 scrittori e 10 illustratori hanno dato vita a 10 piccoli
racconti, basati simbolicamente sui 10 principi fondanti della Convenzione, per rimarcare
il valore della rispettabilità dell'uomo fin dai primi anni di vita, quella che
si può onorare soltanto attraverso un’attenta e concreta vigilanza e con l’opera responsabile di noi adulti
affinché i diritti dei bambini siano riconosciuti e tutelati in ogni
circostanza.
I
pensieri di Niccolò Ammaniti, Silvia Avallone, Andrea Bajani, Alessandro
Bergonzoni, Piero Colaprico, Luigi Garlando, Paolo Nori, Valeria Parrella,
Roberto Piumini, Sandro Veronesi insieme ai disegni di Francesca Bazzurro, Mara
Cerri, Giovanni Da Re, DECO, Dem, Chiara Dattola, Massimo Giacon, Marina
Girardi, Giuseppe Palumbo, Giovanni Schilla e la prefazione di Antonio Faeti,
sono divenuti parole, e poi racconti veri che sviluppano dieci articoli della Convenzione
esortando ad assicurare al più presto
questi diritti primi per arrivare al riconoscimento di tutti gli altri,
ugualmente imprescindibili per la formazione dell’essere umano.
Ho preso alcuni stralci dalla prefazione di Antonio
Faeti, scrittore, saggista, accademico, pedagogista, pittore e
illustratore italiano, titolare della prima cattedra di Letteratura per
l'infanzia in Italia, ma merita di essere letta integralmente.
IL DIRITTO A DANTE
Ho fatto il maestro per tanti anni, bambini, così non
c'è dubbio che dovrei essere capace di usare un linguaggio adatto a voi, per
farmi capire davvero...Però è l'argomento che è difficile, perché i diritti
sono una cosa molto complicata, per parlarne bisogna trovare la parole
giuste... [...] l'unico modo per far valere i diritti è parlarne. [...] Solo i
grandi scrittori per bambini si sono preoccupati di raccontare la tubercolosi
dei bambini nelle miniere, la fame negli orfanotrofi, le frustrate nei collegi,
le malattie nelle botteghe, le prepotenze degli adulti contro i bambini... C'è
anche oggi, bambini, un solo modo sicuro per difendere davvero i diritti: è
quello di leggere tutti, ma proprio tutti, quelli che si chiamano i
"classici per bambini". Perché imparando a conoscere Tom, Alice, Jim,
Kim, Jo, Oliver, Pel di Carota, Remigio, Nemesek, Huck, Giannino... e tutti gli
altri si imparano tante cose su vite, sofferenze, ingiustizie, mancanze,
prepotenze...
ECCO I TITOLI DEI DIECI RACCONTI
· Mario, un'occasione: Valeria Parrella, DECO
Art. 2: UGUAGLIANZA. Tutte le bambine e tutti i bambini del mondo
hanno gli stessi diritti. Non ha importanza il colore della pelle, la
religione, se sono poveri o ricchi.
· Down: Sandro Veronesi, Massimo Giacon
Art. 24:
SALUTE. Hai diritto alle migliori cure mediche, a
bere acqua potabile e a vivere in un ambiente salutare.
…” ho guardato quella bambina Down cercando una vera differenza con mia
figlia e non l’ho trovata”..
…” non era per nulla diversa da mia figlia.
Nemmeno nell’aspetto, nei colori: era solo questione di quel taglio degli
occhi- la differenza stava tutta lì..”
· Sulla macchina veloce, Roberto Piumini, Marina Girardi
Artt. 28,29: ISTRUZIONE. Hai diritto a un’istruzione di qualità.
..”
tutto corre intorno a me, non c’è tempo per vedere, non c’è il tempo dei perché, non c’è tempo per
sapere…”
…” No, papà: lì c’è una scuola, puoi
fermarti, scendo lì…”
· L'isola del naso: Luigi Garlando, Giovanni da
Re
Art. 31: GIOCO E TEMPO LIBERO. Hai il diritto a giocare ,
fare sport e avere tempo libero per divertirti.
…” dal
momento che il pallone regolava tutta la vita dell’isola, una cosa sola era più
importante del campionato: vincerlo…”
· Un bambino Paolo: Paolo Nori, Giovanni
Schilla
Artt.7, 8: IDENTITA’. Hai diritto che il tuo nome sia iscritto
all’anagrafe e ad avere una nazionalità.
…” gli avevano messo in mano un
fucile uguale identico a altri duemila fucili…”
· Sara gioca solo con i gatti: Silvia Avallone,
Chiara Dattola
Art. 12: PARTECIPAZIONE. Hai diritto a
esprimere la tua opinione, a essere ascoltato e a sceglierti gli amici.
..” credeva di essere troppo bassa,
troppo lentigginosa, credeva di essere troppo selvaggia per giocare con loro…”
..” Da quel giorno i bambini a scuola
non presero più in giro Sara..”
· Agente patogeno di giorno e guardia giurata di
notte: Alessandro Bergonzoni, Francesca Bazzurro
Art. 23: DISABILITA’. Hai diritto a
un’istruzione e a cure speciali se hai qualche disabilità.
..” io non mi arrendo né davanti a
sua evidenza né davanti alla scienza..”
…” non indovinò mai chi era ma tutti
e due continuarono a immaginare, immaginare e immaginare fino a curare chi non
crede..”
· Il campo piccolo: Andrea Bajani, Mara
Cerri
Art. 30: MINORANZE. Hai diritto a
praticare la tua religione, la tua cultura e a parlare la tua lingua.
…” i
patti erano chiari: prima la partita e poi la messa. Niente messa, niente
partita.
· Tre giorni e tre notti: Piero Colaprico, Giuseppe Palumbo
Artt. 3,6,9,19,20,25: PROTEZIONE. Hai diritto a ricevere cure speciali,
aiuto e a essere protetto.
..”
l’avevano messo a dormire e mangiare in un posto che non era una prigione, solo
che non poteva uscire..”
· Le visciole: Niccolò Ammaniti, Dem
Art 27: NUTRIZIONE. Hai
diritto ad avere cibo, vestiti e un posto sicuro dove vivere.
…” quelle di Natalizzi erano grandi con la marmellata
scura… visciole”…
…” la signora Adriana l’afferrò con due
mani e guardandosi intorno sospettosa diede un morso deciso al dolce..”
SPORT: diritti e Fair play
L’espressione
inglese Fair play, che significa “gioco leale”,
viene oggi sempre più adoperata per sostenere l’importanza di un
comportamento corretto e rispettoso degli altri
e delle regole, nelle competizioni sportive .
L’UNESCO,
nel 1992 ha elaborata la CARTA DEI DIRITTI DEL RAGAZZO NELLO SPORT,
successivamente ripresa dalla Panathlon International.
Anche
nell’ambito sportivo, oltre alla conoscenza e al rispetto delle norme, i ragazzi hanno dei
Diritti Fondamentali che vanno salvaguardarti
in quanto dall’assolversi di essi, scaturiranno poi gli inevitabili doveri
1. Diritto di fare dello sport:
ciò vuol dire che se un ragazzo desidera avvicinarsi alla disciplina sportiva
di sua scelta, l’adulto non può negargli questa possibilità, ma deve offrire al
giovane le condizioni che più si adattano al suo livello. Quanti ragazzi obesi,
poco abili, caratteriali o indisciplinati sono stati così allontanati dallo
sport?
2. Diritto di
divertirsi e di giocare: si tratta di rispettare il modo in cui
si gioca a questa età, dove si inventano magari regole personali di gioco,
tanto per cambiare, dove i ritmi di lavoro sono diversi, dove si è spesso alla
ricerca dell’aspetto ludico. Sovente quando un ragazzo abbandona lo sport a
12-13 anni lo attribuisce alla troppa serietà dell’ambiente sportivo e alla
noia che prova durante gli allenamenti. Ed è bene qui ricordare che
nell’origine stessa della parola "sport" (dal francese antico
"desportes") c’e’ la nozione di divertimento.
3. Diritto di beneficiare di un ambiente sano:
oggi, nello sport di competizione, la lotta al doping e la promozione del fair
play sono obiettivi comuni alla grande maggioranza delle federazioni sportive.
Questi sono comportamenti che si imparano da giovani e che un ambiente sportivo
"sano" deve insegnare.
4. Diritto di essere
trattato con dignità : il ragazzo non è un essere inferiore e
l’autorità non è quella dell’adulto che urla, punisce, minaccia. Lo sport a
livello giovanile non dovrebbe essere fonte di frustrazione e di delusione ma
di piacere e di progresso e spetta dunque all’adulto creare le condizioni
favorevoli all’ottenimento di questi obiettivi.
5. Diritto di essere accompagnato e
allenato da persone competenti a seguire allenamenti adatti alle proprie
possibilità: bisogna riconoscere che chi si occupa di giovani lo
fa investendo tempo e volontà, sovente senza domandare nulla in compenso; ciò
non toglie tuttavia che egli deve formarsi , conoscere i principi dello
sviluppo fisiologico e psicologico onde evitare grossolani errori. Purtroppo
c’è ancora la tendenza da parte delle società sportive di affidare atleti
giovanissimi ad allenatori poco competenti, con risultati ovviamente poco
soddisfacenti sia dal punto sportivo che educativo.
6. Diritto di misurarsi con giovani
di pari forza: è senz’altro interessante per il giovane essere
confrontato all’insuccesso nello sport; tuttavia, se egli viene costantemente
messo a confronto con avversari che non hanno le sue stesse probabilità di
successo, la sua esperienza potrà essere quella o di sentirsi impotente o di
sentirsi imbattibile, ciò che non è molto utile dal punto di vista educativo.
7. Diritto di
partecipare a competizioni adatte: esistono esempi positivi di
come si possa rispettare questo diritto. In molti sport infatti si sono
introdotte competizioni specialmente rivolte ai giovani (mini-tennis,
minibasket, mini-calcio, ecc...) gare dunque più consone alle caratteristiche
spazio temporali del bambino e del ragazzo.
8. Diritto di praticare il proprio
sport nel pieno rispetto delle norme di sicurezza: abbiamo
potuto constatare troppo spesso che incidenti evitabili o lesioni da
sovraccarico di lavoro accadono in allenamento, a causa di negligenze
dell’adulto. Bisogna tuttavia riconoscere che in questi ultimi anni molto si è
fatto in questo ambito (adattamento delle infrastrutture, consigli medici,
stretching).
9. Diritto di disporre del
sufficiente tempo di riposo: ciò significa proporre un programma
di allenamento ben equilibrato e che consenta momenti di recupero. Questo vuol
dire anche che nei periodi di congedo scolastico l’allenatore rispetta la
necessità di riposare oltre il fisico anche la mente e non impone una quantità
eccessiva di allenamento.
10. Diritto di non essere un campione:
il ragazzo va considerato non solo in virtù di una buona competenza sportiva e
di una qualsiasi eccellenza dei suoi risultati, ma anche e soprattutto con i
suoi limiti e la sua inesperienza. Ma ha anche diritto di essere un campione,
se il giovane ne ha il talento e la voglia, a condizione che non serva
unicamente ad appagare l’ambizione dei genitori, allenatori o dirigenti