"Spezzate i vostri limiti, fate
saltare le barriere, muovete la vostra volontà, pretendete la libertà come
diritto, siate quello che volete essere. Scoprite quello che amereste fare e
fate il possibile per raggiungerlo.”
Richard Bach
Richard Bach è lo scrittore americano che nel 1970 pubblicò un romanzo
breve, una sorta di novella lunga, che lo ha reso celebre in tutto il mondo: Il
gabbiano Jonathan Livingiston.
Seguendo alcuni elementi caratteristici della fiaba, “Il gabbiano Jonathan Livingston” è un
piccolo romanzo, una piccola storia da leggere in meno di un pomeriggio. Pagina
dopo pagina insegna a spiccare il volo per conoscere finalmente se stessi.
L’atmosfera che si respira questi
giorni ogni qualvolta si accende la tv, si curiosa nei social network, si legge
un quotidiano, mi ha volutamente accompagnato alla scelta di questo bellissimo
libro che parla di passione e di desiderio
di libertà, due componenti che ritrovo splendidamente rappresentate nel grande momento che lo sport sta vivendo a livello mondiale. L'evento sportivo dei Giochi olimpici con le entusiasmanti competizioni tra i
migliori atleti del mondo ci mostra bellissime discipline sportive praticate
nei cinque continenti; nel corso delle
gare abbiamo avuto modo anche di
cogliere tutta una serie di appassionanti impressioni, il sacrificio, la
determinazione, la lealtà, l’umiltà, la gioia della vittoria, la delusione, lo
spirito di squadra, il rispetto, l’altruismo, la gioia di vivere e l’entusiasmo,
che, come per il gabbiano, sono le
chiavi d’accesso alla realizzazione dei propri sogni, alla soddisfazione dei desideri, all’universalità della convivenza civile nello spazio e nel tempo.
In fondo ciascuno di noi ha qualcosa
del Grande Gabbiano, almeno per quell’infinita idea di libertà senza limiti che
spesso ci consente di volare.
La storia ruota intorno alla vita di Jonathan Livingston, dai
suoi primi esperimenti acrobatici fino al raggiungimento della perfezione.
Jonathan Livingston è un gabbiano dello Stormo Buonappetito. A differenza dei suoi compagni, la passione vera di Jonathan Livingston è quella per il volo in sé e per sé e non come un mero strumento utilitaristico per procurarsi il cibo, come avviene per gli altri gabbiani. Se in un primo momento, per il timore di essere diverso dagli altri membri dello Stormo, Jonathan reprime la propria passione, in seguito egli decide di dedicarsi al volo con metodo ed esercizio costante, al prezzo di grandi sacrifici. Jonathan diventa così un asso del volo, in grandi di compiere straordinarie acrobazie ma...
Mentre per gli altri gabbiani sono sufficienti le nozioni di volo che possiedono, per Jonathan non è
cosi, lui vuole eseguire il volo come atto di perizia e
intelligenza, fonte di perfezione e di gioia cosi come gli
atleti che sudano mettendo anima e corpo per la ricerca della prestazione perfetta, gioiscono e piangono esprimendo con volti e gesti trasformati dalla fatica tutta la passione per la loro specialità sportiva.
“Gli occhi vedono solo ciò che è limitato. Guarda col
tuo intelletto, e scopri quello che conosci già, allora imparerai come si vola.”
Quest’ultima frase del gabbiano, mi riporta ad un altro celebre
romanzo:
«Non si vede bene che col cuore. L’essenziale è
invisibile agli occhi.»
( Il piccolo Principe )
( Il piccolo Principe )