IL
DIRITTO DI ESSERE BAMBINI
Da
OLIVER TWIST, E ROSSO MALPELO A
IQBAL MASIH
Bambini senza paura
Allora come
oggi. Molte cose non sono cambiate.
L’unico
modo per far valere i diritti è: leggerli,
conoscerli, interpretarli e parlarne!!
Dalla
Convenzione dei diritti dei
bambini:
art. 29. Lo scopo della tua istruzione è di sviluppare al meglio la tua personalità, i tuoi talenti
e le tue capacità mentali e fisiche. L’istruzione deve prepararti a vivere in
maniera responsabile e pacifica in una società libera, nel rispetto dei diritti
degli altri…
art. 32. Hai il diritto di essere protetto dal lavorare in luoghi e condizioni
che possono danneggiare la sua salute o impedire la tua istruzione.
Con
Charles Dickens in Inghilterra e
Giovanni Verga in Italia, nella seconda metà dell’800 nasce il romanzo sociale per
denunciare piaghe molto forti come la
crudeltà, la violenza, la fame e la mancanza di opportunità nei riguardi dei
bambini. Le violenze fisiche e morali ancora
oggi sono più che mai diffuse anche nei paesi progrediti,
come testimoniano tante cronache e articoli di giornale.
Non è necessario essere o credere di essere un super eroe per fare cose
grandi. Spesso basta semplicemente
portare a termine con dedizione e impegno il proprio lavoro, superare le paure
con grande forza d’animo e determinazione nell’agire, avere senso
civico, volontà di vivere in armonia con la natura e con le persone, credere
nell’amicizia perché insieme ai veri amici è più facile diventare coraggiosi
per affrontare un progetto, essere buoni che significa anche essere giusti, essere
furbi e orgogliosi.
Gran parte di queste qualità , di questi
modi di agire e pensare li troviamo
splendidamente incarnati nei due protagonisti dei romanzi dell’ottocento:
l’intraprendente Oliwer Twist, fuggito dall’orfanatrofio vive per le strade
di Londra cavandosela con piccoli furti e ruberie, vittima di un padrone
che sfrutta le doti abili e intellettive dei bambini vaganti dei sobborghi
londinesi; il coraggioso Rosso
Malpelo,” un brutto ceffo
torvo, ringhioso e selvatico”. Un ragazzo solo, emarginato che si abitua a
vivere in un deserto di affetti trovando un pò di conforto nel ricordo del padre. Sfruttato nella cava di “ rena rossa”, in una Sicilia
tormentata dalla durezza delle condizioni di vita e di lavoro, Rosso Malpelo è
un ragazzo che vive ai margini, che si presenta come " un brutto" per mascherare la sua tristezza, ma che tuttavia riesce a essere caritatevole e
partecipe della sofferenza di chi sta peggio di lui.
Storie sempre attuali quella del piccolo
Oliwer e di Rosso se pensiamo che oggi più di un milione di bambini lavora
ancora nelle cave o si trova in altre situazioni lavorative di sfruttamento.
Non sono storie che appartengono solo al
passato se pensiamo anche al piccolo Iqbal Masih, il bambino pakistano, che nei
recenti anni novanta, da lavoratore schiavo, si è trasformato in un piccolo audace
sindacalista ribellandosi al suo
padrone: per dodici ore , dall’età di 5 anni, lo teneva legato per farlo lavorare al telaio.1rupia, 55 lire la
sua paga, per morire a 12 anni ucciso da un colpo di fucile sparato da un
assassino rimasto ignoto.
“ nessun bambino dovrebbe impugnare mai uno strumento di
lavoro. Gli unici strumenti di lavoro che un bambino dovrebbe tenere in mano
sono penne e matite.
I protagonisti del romanzo di Dickens e di Verga, sono diventati anche soggetto della sceneggiatura cinematografica, strumento di comunicazione educativa e didattica indispensabile nella scuola: il cinema narrativo
ha un notevole valore come arte visiva ma anche come mezzo per far
passare e fissare l’apprendimento attraverso le emozioni suscitando reazioni
empatiche che consentono di ragionare sulla formazione di modelli, comportamenti
atteggiamenti . I film aiutano a riflettere su se stessi, sugli altri ,
porsi interrogativi, introdurre problemi e illustrare argomenti.
Conoscere attraverso la LETTURA E LA NARRAZIONE CINEMATOGRAFICA,
è indispensabile oggi per denunciare lo sfruttamento dei bambini privati dei
diritti primari, una piaga che può regredire con la consapevolezza di essere
dinanzi a un problema dell’intera società
Gli anni
sono trascorsi dai tempi di Oliwer , di Rosso Malpelo e un po’ meno dalla morte
di Iqbal, e forse si avverte una maggior presa di coscienza nei riguardi di
situazioni drammatiche , tuttavia nel
mondo sono ancora tantissimi i bambini che vengono sfruttati, costretti a
lavorare tante ore al giorno in condizioni impensabili privati di ogni tipo di
dignità e libertà, di ogni sorta di diritto. In Asia impiegati nelle cave, nelle miniere, nei
laboratori tessili e nelle aziende di giocattoli, in Africa sfruttati
soprattutto nel settore agricolo, in Sud America impiegati nelle piantagioni,
nelle miniere e nelle fabbriche di abbigliamento. In tutto il mondo lo
sfruttamento minorile è illegale ma esiste.