L'IMPORTANZA PER I BAMBINI DI LEGGERE I CLASSICI DELLA LETTERTURA
non si leggono i classici per dovere o
per rispetto, ma solo per amore” .
- Italo Calvino-
Genitori, insegnanti, bibliotecari, animatori, ognuno di loro ha un modo proprio di accompagnare il bambino ad approcciarsi alla lettura affinchè divenga una passione, un'esigenza. Ciascuno cercherà di rendere l'esperienza efficace,piacevole, indimenticabile e diversa, come diverso sarà l'incontro che il giovane lettore svilupperà.
Per gli adulti, come sostiene Giuseppe Pontiggia,la lettura di un classico è dettata dall'importanza e dal valore di quello che esso ci dice, dai valori espressi in cui noi stessi ci riconosciamo.
La ricchezza del contenuto e la forma perfetta, rendono un romanzo classico un testo senza tempo.
E per i bambini? Dovremo orientare le loro scelte, o lasciare che essi si accostino inconsapevoli ad un'opera che il tempo e i lettori hanno fatto GRANDE? Vademecum teorici potremo trovarne, ma occorre sempre ricordare che ciascun bambino ha i suoi tempi, i suoi ritmi, il proprio vissuto; le sue modalità di accostarsi ad un genere letterario piuttosto che ad un altro non è mai slegato da questi aspetti.
Penso non esista un momento ideale che sia uguale per tutti; ciascun ragazzo con la sua maturità, con gli stimoli differenti che lo rendono unico, troverà da solo il momento giusto per immergersi in un genere che comunque segnerà la sua vita da lettore. Ma penso anche che ci voglia comunque sempre un imput, un invito, una semplice presentazione e allora chi, meglio di un genitore e di un insegnante, può cogliere il momento in cui il proprio figlio, il proprio alunno,è " pronto" a far propria una lettura classica? Sulla base di una conoscenza personale, diviene semplice affrontare insieme la scelta di un libro piuttosto che un altro. Pertanto, l'età rimane puramente indicativa, non una regola. Ho avuto modo di constatare che i bambini si appassionano molto alla lettura, mettendoci oltre che il cuore anche la mente, quando scoprono che il libro che cominciano a leggere è indicato per una fascia di età superiore ai loro anni. Si sentono maggiormente gratificati nel leggerlo e con attenzione scorrono gli occhi tra le righe, voltano con trepidazione le pagine cercando avidamente le ragioni, i momenti o semplicemente i fatti che rendono quel determinato racconto adatto a bambini più grandi di loro.
Un ultimo aspetto che voglio sottolineare, che i pedagogisti ritengono importante per un avvicinamento ai Classici, è quello di non presentare ai ragazzi, vecchie edizioni dalle pagine ingiallite e ruvide, con caratteri quasi obsoleti e sopratutto con uno stile linguistico che potrebbe risultare incomprensibile....questi vanno bene nello scaffale dei ricordi della nonna.... Oramai le case editrici propongono svariati adattamenti fedeli alla versione originale ma con un'espressione letteraria più fruibile che lasciando intatta la struttura utilizza un linguaggio maggiormente accessibile alle nuove generazioni.
Ritengo un vantaggio dare ai bambini l'opportunità di leggere un Classico in quanto essi possono ritrovare nei personaggi aspetti della loro personalità, nell' intreccio della trama, valori condivisibili o meno, nello sviluppo della storia, possono idealizzare o razionalizzare esperienze d'amore o di dolore, di verità o menzogna. Questo vivere il Classico, diviene strumento per allargare il proprio orizzonte e arricchire il proprio universo di conoscenze fornendo nuove capacità di comunicazione anche con esseri diversi. E tutto trova una dimensione valida universalmente quando, in età matura si decide di riprendere in mano un classico letto in gioventù per una rilettura che diventa una lettura di scoperta.
"Si dice classico quel libro che non ha
mai
finito di dire
quel che ha da dire".
CI RITROVIAMO PRESTO PER ALCUNI SUGGERIMENTI SU TESTI CLASSICI DA PROPORRE AI RAGAZZI ...DAI SEI...AI DODICI ANNI...
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